Numero 2 Ottobre 10, 1998


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Commento
Uno dei primi giochi che abbia mai avuto per SNES e ad essere sincero, uno degli sportivi pi∙ brutti della situazione. Tratto da una serie a cartoni animati mai trasmessa qui in Italia (anche perchΘ l'unico cartoon in cui centri il basket che abbia mai visto Φ Gigi la trottolaà) il gioco espone la via giapponese al basket. Milioni di ideogrammi fin dalle prime schermate ci concedono 3 scelte: story mode, amichevole e password. Lo story mode Φ un elemento caratteristico di tutti i giochi giapponesi: si viene buttati in mezzo a una storia e per avanzare si devono vincere un po di partite, generalmente sempre con la stessa squadra, formata dagli amici di scuola. Comunque, la prima schermata che vedrete dopo aver schiacciato START non sarα la vostra lista dei giocatori, ma questa. Da ci≥ (ma soprattutto dagli ideogrammi che continuano a fluire come la musica dallo stereo) si capisce che noi (quelli con la maglia rossa tipo Milano) giochiamo per sfidare il tipo con la canotta biancazzurra (forse un fortitudinoàallora si vince sicuro :-) e vincere il cuore ( o qualche altra parte anatomica) della ragazzina in alto a destra. Dopo questa folgorante rivelazione, la bava dalla bocca comincia a fluire copiosa, sia per la ragazzina, sia soprattutto per la voglia di vedere un po di basket, visto che dal caricamento a questo punto passano un paio di minuti. Prima di giocare Φ necessario passare per la schermata della tattica. A questo punto io ho gioito, si possono scegliere gli schemi in attacco, dai pi∙ tradizionali "I lunghi vicino, i piccoli lontano", fino a schemi che non userebbe neanche Recalcati ubriaco, tipo 4 giocatori tutti attaccati sullo stesso lato della lunetta e il centro due metri dietro la linea dei tre. Sulle difese si va un po meglio, c'Φ la uomo e 4 zone comprese la box and one e la 1-3-1. Passata questa schermata, ancora due start ci separano dalla partita. Uno ci da la possibilitα di cambiare formazione (ogni squadra Φ formata da 6 elementi, di cui non viene specificato il ruolo ideale ne le caratteristiche), l'altro ci fa vedere il rapporto del nostro scout, che ci comunica formazione, attacco e difesa degli avversari. "Finalmente ecco il gioco! " penseranno tutti. "Purtroppo si" aggiungo io. Tutto quello che di buono c'era negli schermi precedenti viene spazzato via. Sebbene la grafica che si vede nelle foto sia passabile, vi dico che il gioco Φ proprio identicoànel senso che va alla stessa velocitα!!! Si impiegano ere geologiche solo a attraversare il campo, poi arrivano gli altri. Ora, chiunque sta leggendo sa che gli schemi di basket (almeno ad un cero livello) sono dinamici, nel senso che i giocatori seguono movimenti prefissati per liberarsi al tiro o per favorire l'azione dei compagni. Ebbene, qui i giocatori non vanno neanche a rimbalzo, se non se ne prende il controllo diretto, di movimento senza palla non se ne vede l'ombra. Insomma sono tutti li ad aspettare che qualcuno gliela dia in faccia!. Le animazioni sono scadenti, la giocabilitα Φ pessima perchΘ per cambiare bersaglio del passaggio bisogna schiacciare L altrimenti si rischia sempre di fare campo. Lo spettacolo Φ assente, perchΘ al limite i giocatori appoggiano alla tabella con un moscio terzo tempo, e l'unica emozione Φ costituita dalle continue piroette della palla sul ferro, che sembra animata da una propria volontα, visto che spesso si mette spontaneamente nelle mani degli avversarià Sonoro: tunz,tunz,screechà tra l'altro fatti maleà Ah c'Φ anche una musichetta snervante che vi spingerα a spegnere l'audio dello ZSNES dopo 20 secondi, magari anche per tentare di aumentare la velocitα, ma non serve, fidatevi.
Slam Dunk 3
Sar≥ sinotticoàcioΦ sintetico. Evitatelo se cercate un gioco di basket. Prelevatelo se voleste farvi due sane risate oppure capire perchΘ la gente dice che i videogames fanno schifo oppure per capire perchΘ l'unico giapponese forte a basket Φ e rimarrα Gigi La Trottolaà